CSC Compagnia Svizzera Cauzioni e Fidejussioni attiva anche nel dragaggio e trattamento acque

Per le nostre consulenze aziendali ed industriali ci occupiamo principalmente di attività estrattive, riciclo materiali o stoccaggio scorie industriali, sempre in osservanza delle disposizioni a cui il cliente si deve attenere. L’ultima novità introdotta nel contesto di riciclo e transizione ecologica è rappresentata dal trattamento delle acque, ambito in cui alcuni dei nostri clienti ci hanno appositamente richiesto attestazioni di solvibilità dell’investimento su misura. La nuova frontiera per il trattamento delle acque inquinate è rappresentata dall’utilizzo di nanomateriali che si ottengono da scarti o rifiuti agricoli e che non costituiscono un pericolo per gli ecosistemi naturali.
Da sempre la nostra società si è allargata in ambiti di produzione legati a innovazione e rispetto dell’ecosistema, a partire dall’agricoltura e dal paesaggio, anche quello urbano.
Lo dimostrano i nuovi progetti introdotti, che riguardano nanomateriali per la bonifica e cofinanziati attraverso fondi pubblici europei per lo sviluppo ecologico. I progetti a noi pervenuti associano tecniche di drenaggio materiali, già ampiamente utilizzati nei dragaggi soggetti a bonifica, l’utilizzo di nanotecnologie sostenibili ed ecocompatibili che agiscono rimuovendo inquinanti nocivi dalle acque e dai sedimenti. Quest’ultima pratica avviene attraverso l’utilizzo di materiali con microstrutture appositamente create nell’ambito della ricerca e destinate ad applicazioni ambientali come la bonifica dei dragaggi dei corsi d’acqua. Le operazioni del dragaggio idraulico avvengono sia tramite processi meccanici sia con l'utilizzo associato dei nanomateriali che permettono la decontaminazione delle acque in uscita e anche dei sedimenti raccolti e stoccati.
Materiali che saranno poi caratterizzati ai fini del loro smaltimento o possibile riutilizzo. I nanomateriali garantiscono così un idoneo trattamento delle acque senza necessità di un impianto di depurazione, comportando un notevole risparmio soprattutto su bacini d’acqua molto grandi: canali di bonifica o aree portuali. Il progetto ha aggiunto un tassello in più in quanto i nanomateriali utilizzati per creare le nanospugne provengono dal settore del recupero degli scarti. Le nanospugne sono prodotte da cellulosa di carta da macero o da prodotti di scarto organico, i tuberi, da cui viene persino ricavato l’amido. La missione di Nanobond è sia quella di elaborare una strategia di bonifica delle acque inquinate, sia di farlo utilizzando dei nanomateriali che non siano nocivi per l’ambiente.
L’attestazione di solvibilità da noi rilasciata è frutto dell’analisi del rendimento delle piattaforme che svolgeranno il lavoro, il costo d’esercizio, il loro rendimento e il risultato finale ed infine il rapporto costo-beneficio. Per l’azienda un’attestazione del genere contribuisce a colmare i requisiti di solvibilità necessari per operare direttamente sui territori.